1967 – Il circuito venne allungato da 3,4 a 3,9 kilometri e nuove curve si aggiunsero. Renzo Pasolini vinse la 250 in sella alla sua Benelli davanti alla Honda di Mike Hailwood. Fu una gara spettacolare per il pubblico impreziosita da impennate a ripetizione delle Yamaha dominate da Read e Ivy .
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Fine anni ’60 – In occasione del Gran Premio cervese vi fu in alcune edizioni la presenza della diretta televisiva, a testimoniare la fama internazionale della manifestazione. Giacomo Agostini appena terminata la gara, intervistato da Gianni Minà.
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Fine anni ’60 – Giacomo Agostini in sella alla sua MV Augusta 350 tre cilindri. Agostini iniziò ad affermarsi nella scuderia Morini e approdò alla MV Agusta nel 1965, dove poté competere nelle classi 350 e 500. Raggiunse la seconda posizione nel campionato, in entrambe le classi, alle spalle del compagno di squadra Mike Hailwood che, passando alla Honda poco tempo dopo, diventò presto suo acerrimo rivale.
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Giacomo Agostini, anche noto con il nomignolo di Ago e di Mino, detentore di ben 15 titoli mondiali (7 nella 350 e 8 nella 500), è una vera leggenda del motociclismo italiano di tutti i tempi; dagli esordi, quando con tenacia e impegno si fece conoscere nel mondo dei motori con la mitica Morini 175 Settebello, all’incontro con il conte Augusta, fino al termine della sua carriera in sella alla Yamaha.
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Fine anni ’60 – Un secondo alla partenza. Pronti ….via! Le autorità, gli sportivi, gli organizzatori e i tanti fans guardavano con apprensione i campioni sul punto di iniziare la gara. Buona fortuna a tutti e la vittoria al migliore….!
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Fine anni ’60 - Le gare classe side disputate nel circuito di Cervia Milano Marittima si svolsero solo nel 1967 e nel 1969, alle quali parteciparono grandi campioni italiani come il romano Dal Toè. Protagoniste delle gare anche le donne.
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Fine anni ’60 – Per i sidecaristi correre a Milano Marittima era l’unica opportunità per poter disputare la gare sulla Riviera Romagnola. Tra i più noti Auerbacher e Castella che vinsero nei side rispettivamente nel ’67 e ’69. Un particolare della partenza.
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Fine anni ’60 – Le gare sono finite, a ciascuno il premio della sua fatica e del merito sportivo. Ecco la premiazione del pluricampione Giacomo Agostini accanto a uno dei promotori della manifestazione Pietro “Piron” Dal Pozzo.
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1970 – Ultimo anno delle gare nel circuito di Cervia Milano Marittima. Nella classe 50 trionfò Gilberto Parlotti in sella alla sua Tomos, precedendo Eugenio Lazzarini al suo fianco sul podio e Righini, entrambi con le Morbidelli. Walter Villa arrivò quarto sulla Itam.
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27 aprile 1969 – Tornò il sereno nei cieli romagnoli e la gara quell’anno riprese a parlare italiano data la assenza di molti campioni stranieri. Il pubblico è numeroso, come le classi (50,125,250, 350, 500 e per il secondo ed ultimo anno side).
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1968 – Premiazione di Mike "The Bike" Hailwood, classe 500. La gara fu un vero e proprio monologo di Hailwood che vinse sulla sua Honda doppiando Angelo Bergamonti sulla Paton e John Cooper sulla Seeley Matchless.
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Fine anni ’60 – Nelle curve più pericolose erano state posizionate balle di paglia, come consuetudine dell’epoca, per proteggere i piloti e i numerosi spettatori che affollavano le vie della città per vedere da vicino i loro idoli sfrecciare a tutta velocità. Un particolare dei sidecar in corsa.
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1964 – ’70. La Mototemporada romagnola è stata una serie di gare che tradizionalmente hanno segnato l'inizio della stagione motociclistica in Italia negli anni '60. Queste gare si svolsero in Emilia-Romagna sui circuiti permanenti di Modena e Imola e sul circuito cittadino di Cesenatico, a cui si aggiunsero quelli di Riccione, Cervia - Milano Marittima e Rimini. Panoramica del circuito.
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Fine anni ’60 – Premiazione di Giacomo Agostini. All’epoca a fare da cornice alle gare motociclistiche anche numerose bellissime ragazze che portando bandiere sfilavano prima del via o si facevano fotografare vicino al podio dei campioni.
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Fine anni ’60 - Primo piano Mike Hailwood, pilota motociclistico e automobilistico britannico. Fu soprannominato "Mike the Bike" per la sua innata predisposizione alla guida di motoveicoli. Le sue gare furono caratterizzate da una serie di duelli epici con Giacomo Agostini, prima suo compagno di squadra nella MV Augusta, e poi rivale per la scuderia Honda.
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1966 – Una pioggia incessante caratterizzò la triste edizione di quell’anno: perse la vita un giovane meccanico nell’intento di festeggiare un pilota del suo team. Dopo una falsa partenza, Ralph Bryans sulla sua Honda, senza parabrezza distrutto in una caduta, vinse la classe 125 davanti a Walter Villa sulla Mondial.
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1970 - Phil Read, polemico quell’anno nei confronti degli organizzatori per l’ingaggio troppo basso e l’imposizione alla partenza dall’ultima fila, riuscì a rimontare in una spettacolare 250 vincendo in sella Yamaha davanti a Visenzi, Grassetti e Giansanti.
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Fine anni ’60 - Renzo Pasolini, detto “Paso”, riminese doc, in sella alla sua Benelli 250, con la quale conquistò nel 1965 il secondo posto al Campionato Italiano. Il suo modo di correre entusiasmò le folle, il suo motto poteva riassumersi in "tutto e subito", uno di quei piloti che non facevano calcoli, o sul podio o in terra.
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Fine anni ’60 - Alla gara motociclistica nel corso delle sue edizioni furono ammessi anche i sidecar, con piloti internazionali e mezzi di tutte le marche. Ecco alcuni sidecaristi tedeschi alla partenza con una BMW Rensport.
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1964 – 1970. Il circuito, prima di 3,4 kilometri e poi allungato a 3,9 kilometri, non era facile da percorrere. Spesso il vento portava sabbia che poteva rendere poco sicuro il manto stradale, già impervio a causa delle radici dei pini che gonfiavano l’asfalto creando numerose occasioni per i salti delle moto.
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